Nel 2025 il Real Estate resta tra i settori più “Excel-centrici”. Dietro questa apparente lentezza pesano fattori strutturali: patrimoni immobiliari eterogenei, dati frammentati, processi operativi poco standardizzati. In uno scenario di margini di efficienza in calo e crescente domanda di trasparenza, la digitalizzazione non è più un’opzione: è una necessità industriale.
Servono informazioni integrate, accessibili e verificabili in tempo reale, una gestione strategica del valore degli asset e la capacità di trasformare un patrimonio statico in una leva dinamica di innovazione e competitività. Digitalizzare significa convertire asset e portafogli in piattaforme di dati che guidano decisioni e investimenti: una base oggettiva e misurabile per pianificare, valorizzare e ottimizzare gli interventi, riducendo i rischi e massimizzando i ritorni.
Il salto tecnologico passa dall’orchestrazione di strumenti e competenze: piattaforme di asset management, IoT, AI predittiva e digital twin devono dialogare su standard condivisi. I risultati sono tangibili — decisioni più rapide, cantieri più efficienti, tracciabilità end-to-end — mentre il cambiamento più profondo è “invisibile”: data center, fibra e cloud ridisegnano la geografia del valore, spostando il baricentro su resilienza energetica e connettività.
Su questi temi è intervenuto Roberto Giovenco, Chief Operating Officer di RINA Prime Value Services, nel panel “Innovazione tecnologica e PropTech: digitalizzare il settore immobiliare” durante il Real Estate Summit di Class CNBC e Milano Finanza.